Palazzo di Fuoco è un progetto attento e coerente, a firma di GBPA Architects, che ha rimodellato l’immobile come un edificio leggero, luminoso, trasparente, permeabile e in relazione con la città.
La riqualificazione rispetta la vocazione dell’edificio, pensato per ospitare uffici e negozi. La scelta progettuale ha preservato l’idea originale e l’immagine
del building, riprendendo i suoi temi caratterizzanti – luce, vetro, colore, trasparenza, comunicazione – riletti e reinterpretati attraverso la sensibilità contemporanea e le tecnologie più avanzate per allinearsi alle nuove frontiere di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica.
Un’architettura simbolo di una Milano da sempre protesa verso il cambiamento. Lo è stata fin dal momento in cui fu ideata – alla fine degli anni Cinquanta
su progetto di Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi – lo è ancora di più oggi, in una Milano più aperta, accogliente e internazionale.
Pronto a ridefinire la geografia urbana di un hub strategico come Piazzale Loreto, Palazzo di Fuoco è un crocevia tra storia e futuro, centro e periferia, tradizione e scoperta.
Il progetto prevede la sostituzione degli infissi esistenti con elementi più performanti mantenendo invariato il disegno del prospetto, che rimane scandito dal ritmo regolare dei montanti principali, verticali ed orizzontali, e dei moduli vetrati. Gli elementi vetrati a tutt’altezza contribuiscono ad aumentare la trasparenza generale dei fronti e il rapporto fra interno ed esterno. Il tema della permeabilità è definito attraverso la realizzazione di una piazza interna con copertura vetrata e due ingressi che rendono l’edificio accessibile sia da Viale Monza che da Via Padova. La nuova corte diventa così un luogo vivibile, di incontro, di lavoro, animato dall’acqua e dal verde, anche questi temi ricorrenti nell’opera di Minoletti. L’obiettivo è quello di dare nuovamente vita e vivacità all’edificio e agli spazi ad esso direttamente collegati attraverso la possibilità di inserire anche servizi per la collettività, spazi di relazione, ambienti creativi ed informali, flessibili e multifunzionali. Il progetto delle nuove facciate si completa con il ripensamento dell’illuminazione notturna dell’edificio attraverso l’applicazione delle più evolute tecnologie LED che consentono di riproporre quella dicotomia fra pieni e vuoti, fra giorno e notte pensati fin dall’origine da Minoletti. La nuova illuminazione restituisce all’edificio anche la sua funzione originaria di comunicazione che, se prima limitata ai dispositivi in copertura, si espande ora a tutta la superficie dei fronti. Attraverso la sua griglia luminosa tutta la facciata si interfaccia in maniera dinamica con la città e parla ai suoi spettatori, comunicando l’orario, la temperatura e altri contenuti.
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